L’Agopuntura affascina i non addetti ai lavori per la sua disarmante semplicità ed efficacia. Chi intraprende lo studio della medicina cinese, tuttavia, si accorge ben presto della complessità sulla quale questa tecnica terapeutica si è sviluppata.
Lo stile di agopuntura del maestro Tung (Dong Ching chang 1916-1975) concentra in sé entrambe queste caratteristiche in un modo del tutto particolare: grande semplicità operativa ed efficacia impressionante, sorrette da una complessa matrice teorica ancora in parte da scoprire. Ma da dove proviene questo stile di agopuntura, che si vuole fare risalire almeno all’epoca Han (206 a.C – 220 d.C.)?
La Storia
Attorno al 500 a.C. la Cina era teatro di continue guerre tra i regni delle pianure centrali (epoca nota agli storici come “Stati Combattenti”). I guaritori erano spesso persone di basso rango e poco istruite, ma esperte nei rituali religiosi popolari.
Esistevano tuttavia medici di alto rango e istruiti tra le file dell’aristocrazia decaduta e a questi si deve la compilazione dei primi classici di medicina. La fama di questi medici colti dipendeva in quest’epoca dalla loro rinomanza presso questa o quella corte.
Dopo l’opera di unificazione del primo Impero Qin (221-206 a.C.), accompagnata dalla distruzione di gran parte della cultura sviluppatasi nei turbolenti, ma fertili secoli precedenti, in epoca Han cominciò a essere riconosciuto ai medici colti uno status sociale specifico, analogo a quello dei funzionari statali.
Questo processo portò a una progressiva selezione delle correnti di pensiero riconosciute «ortodosse» dalla corte imperiale sulla base delle correnti filosofiche predominanti e più favorevoli a sostenere il carisma del sovrano.
I canoni classici della medicina giunti sino a noi erano quindi prevalentemente scritti per esperti e il loro approccio teoretico doveva ottenere il favore dell’imperatore che ne emergeva come esempio e garante dell’ordine cosmico e – in tal modo – della salute dei sudditi.
Mentre si sviluppavano le teorie della medicina classica, alcune pratiche tradizionali di terapia continuavano a essere utilizzate a livello più vasto.
Tra i testi medici trovati nella tomba di Ma Wang Dui (chiusa nel 168 a.C.) ci sono per esempio serie di prescrizioni per diverse patologie, dei manuali di uso pratico, privi di una strutturazione ideologica o teorica coerente, ancora ricchi di apporti di un pensiero sciamanistico.
La storia della Medicina Cinese vede quindi un’evoluzione teoretica importante, sostenuta dal potere imperiale, accanto alla quale sopravvivono – grazie alla tradizione orale e alla trasmissione famigliare – degli stili terapeutici «apocrifi».
Metodi tramandati attraverso un lignaggio famigliare si discostano in apparenza dalle teorie della moderna MTC, ma l’analisi contemporanea in particolare dell’Agopuntura di Tung rivela che il loro substrato teorico trova corrispondenza nei testi classici più antichi, in particolare nel Yi Jing e nel Huang Di Nei Jing.
Queste tradizioni famigliari hanno costituito probabilmente la fonte d’ispirazione delle opere di epoca Han, anche se assistiamo oggi al processo inverso che tende a giustificare l’efficacia di questi stili con il loro radicamento nei Classici.
Lo stile
L’agopuntura delle origini era probabilmente un’agopuntura dei meridiani. Alle origini assunse estrema importanza la palpazione dei percorsi energetici che si ritenevano attraversati dalle energie del Cosmo animatrici dell’essere umano. Le teorie sui punti di agopuntura sono un’evoluzione successiva
Di questa storia è intriso lo stile di agopuntura trasmessoci dal maestro Tung. Egli fu l’ultimo discendente di una lunga genealogia di medici agopuntori, che la tradizione famigliare fa risalire all’epoca Han.
Fuggito a Taiwan dopo l’instaurazione della RPC, negli anni ‘60 iniziò a insegnare il suo stile di agopuntura al di fuori del lignaggio famigliare. Il suo insegnamento fu raccolto in forma scritta dai suoi primi allievi.
Il Maestro Tung visse in un contesto storico nel quale la tradizione medica cinese era fortemente messa in discussione dai progressi e dall’ingerenza della medicina occidentale.
Sentì quindi la necessità di «giustificare» l’inequivocabile efficacia della sua agopuntura utilizzando nella descrizione della tecnica una terminologia biomedica sui generis.
Ciononostante, si intravede nel suo insegnamento una strutturazione basata sulla teoria dei cinque zang e sulle corrispondenze legate al bagua del cielo posteriore e al luoshu.
L’anatomia energetica cui si rifà l’agopuntura di Tung è basata su tragitti energetici simili, ma meno definiti rispetto a quelli della MTC, organizzati per aree d’influenza di organi e visceri.
Nell’agopuntura di Tung vengono utilizzati pochi aghi, spesso combinati in set di due o tre punti detti daoma e la puntura non è praticamente mai effettuata sulle parti del corpo malate, ma più comunemente nelle parti diametralmente opposte.
Per esempio, un dolore cervicale viene trattato con dei punti della gamba o del piede, senza associare punti locali.
L’idea è quella di attingere il qì “sano” e abbondante da aree del corpo che per i loro collegamenti energetici lo possono indirizzare alla parte malata.
Questo processo può essere facilitato dall’attivazione della parte malata con il movimento attivo o assistito. L’agopuntura è la tecnica più importante di questo stile e viene effettuata sugli arti e sulla testa, ma un ruolo non secondario nella terapia è affidato anche al microsalasso, che Tung propone principalmente su aree del tronco e del dorso.
Marginale resta l’uso della coppettazione e del tutto trascurabile quello della moxibustione: anche il riscaldamento dello yang e la tonificazione sono affidati alle qualità di specifici punti.
Casi clinici
Di seguito presenterò alcuni esempi che illustrano la particolarità dello stile di agopuntura Tung.
- Uomo di 38 anni, da tre giorni esordio acuto di lombalgia e sciatalgia destra dopo aver corso una maratona e aver viaggiato in aereo. Volto pallido, astenia, non riesce a tenersi dritto per il dolore, difficoltà nel passare da seduto a eretto. Pungo zhongbai e xiabai a sinistra (due punti nel quarto spazio intermetacarpale) e nella stessa mano linggu e dabai (due punti nel primo spazio intermetacarpale corrispondenti all’incirca a LI3 e LI4). Il paziente riesce subito ad alzarsi e muoversi quasi senza dolore. Lo invito a camminare un po’ nella sala d’attesa e tolgo gli aghi dopo 30 minuti circa. Alla seconda seduta tre giorni dopo il dolore è quasi scomparso. Alla terza seduta il paziente sta bene.
- Donna di 40 anni, irregolarità mestruali e ritardo mestruale di circa un mese in presenza di fibroma uterino. Sta attraversando un momento di tensioni famigliari. Pungo mu a sinistra (un gruppo di due punti sulla faccia palmare, versante ulnare della prima falange dell’indice) e sulla destra pungo fuke (punto ginecologico, gruppo di due punti sulla faccia dorsale, lato ulnare del pollice, che agisce su tutte le problematiche uterine) e huanchao (sul lato ulnare della seconda falange del quarto dito della mano, con tropismo per l’utero e usato per regolare l’assetto ormonale della donna). La sera stessa mi informa che è iniziato il flusso mestruale. Proseguo con altre quattro sedute settimanali con gli stessi punti: il mestruo riprende regolare.
- Donna 70 anni disuria da cistite interstiziale. Pungo majinshui–makuaishui bilateralmente (coppia di punti nella zona sottozigomatica, con tropismo per la zona pelvica) e shujin–shuitong (coppia di punti situati sulla zona del mento particolarmente efficaci nel tonificare il rene). Dopo la prima seduta la paziente riferisce notevole miglioramento. Ora avverte solo bruciore più esterno, a livello della vulva, quando urina. Nella seduta successiva dopo una settimana aggiungo mufu destro (un punto posto dorsalmente al secondo dito del piede, sul lato esterno del dito, usato per irritazioni vaginali, leucorrea e vulvodinia in genere). La disuria scompare sino alla terza seduta.
Alcune Considerazioni
Come si vede, lo stile Tung utilizza pochi aghi e non va a trattare l’area interessata dal disturbo, ma zone periferiche capaci di interferire con essa.
L’efficacia è molto rapida e persistente. Il collegamento tra diagnosi e scelta dei punti non è però lineare e i punti vengono usati più come entità terapeutiche con le loro proprietà che come parte di un sistema.
Lo studio di questo stile di agopuntura, quindi, apre un campo di ricerca e di applicazione clinica che rende l’agopuntura fresca ed interessante e permette di comprendere anche più profondamente l’utilizzo dei punti classici, un arricchimento per chi già pratica la MTC.
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